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Un'immersione nell'oscurità umana

Descritto dal maestro dell'orrore Danilo Arona come un'opera in cui “le più inconcepibili perversioni dell'uomo materializzano l’oscurità”, “Codice Infranto” promette di essere un'esperienza letteraria senza precedenti.

Rocco Costanzo, Angelo Tiraboschi e Gustavo Nicolis sono insegnanti e colleghi presso una scuola di Verona. Nascondono un segreto tremendo: tutti e tre pedofili, nel giro di dodici anni hanno violentato e ucciso otto bambini, proteggendosi con un codice di comportamento creato appositamente. Ma quando una domenica pomeriggio Angelo Tiraboschi infrange le regole per soddisfare i propri istinti, uccidendo un ragazzo che si prostituiva, il trio piomba nell’orrore. Angelo Tiraboschi è il primo a morire in modo violento e impressionante. La maledizione che l’ultimo giovane assassinato gli ha lanciato prima di spegnersi inizia a mostrare il suo alone di minaccia. E Rocco Costanzo, il leader del gruppo, comincia ad avere degli incubi, nei quali i bambini che i tre hanno seviziato e ucciso tornano a visitarlo.

Una curiosità: la creatura mostruosa che semina il panico è ispirata al dantesco Gerione, una sorta di chimera dal viso d’uomo docile, le zampe di leone e il corpo di serpente. La narrativa fantastica d’altri tempi è presente nel romanzo Codice infranto con molteplici rimandi: riconoscerli tutti può costituire un gioco divertente.

Chi è Gerione

Nella Divina Commedia, Gerione è un mostro caratterizzato da un corpo costituito da volto di uomo, zampe pelose di leone o di orso, corpo di serpente, coda di scorpione e ali demoniache.

La faccia sua era faccia d’uom giusto, tanto benigna avea di fuor la pelle, e d’un serpente tutto l’altro fusto; due branche avea pilose insin l’ascelle; lo dosso e ’l petto e ambedue le coste dipinti avea di nodi e di rotelle. (Canto XVII, 10-15)

Dati del libro

158 pagine.

Prezzo ebook 3,99€

Prezzo paperback 8,99€

Prezzo copertina rigida 14,99€

Lorenzo Todisco si sentì inopportuno fin da quando si avvicinò al portale della grande basilica di San Zeno, a Verona. Oltrepassò le ghirlande di gigli bianchi ed ebbe una volta di più l’impressione di essere fuori posto. Il commissario, però, era stato invitato specificamente, e quello era un funerale.

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