5 errori di punteggiatura che stanno uccidendo la tua storia (e come evitarli)

Hai mai ricevuto un rifiuto da una casa editrice senza capirne il motivo? O forse hai notato che i tuoi lettori sembrano “perdersi” in certi punti della storia? La causa potrebbe essere più semplice di quanto pensi: la punteggiatura.

Dopo aver analizzato centinaia di manoscritti come consulente letterario, ho identificato i cinque errori più devastanti che gli scrittori commettono con la punteggiatura. Errori che possono trasformare anche la trama più avvincente in una lettura faticosa.

1. L’overdose di punti esclamativi

“Non posso crederci!” gridò Maria. “È impossibile!” aggiunse subito dopo. “Deve esserci un errore!”

Riconosci questo schema? L’abuso di punti esclamativi è come urlare continuamente: alla fine, nessuno ti ascolta più.

Soluzione rapida: usa il punto esclamativo solo quando nessun altro segno o nemmeno il contenuto delle frasi può trasmettere l’emozione necessaria.

2. La sindrome dei puntini di sospensione

“Maria guardò fuori dalla finestra… Il cielo era grigio… Un corvo volò via… Lei sospirò…”

I puntini di sospensione sono potenti, ma usarli troppo crea un effetto soporifero invece che di suspense.

Soluzione rapida: riservali per veri momenti di tensione o interruzione.

3. C’è poi la virgola selvaggia…

Ma questi piccoli esempi sono solo l’inizio. La vera questione è molto più profonda e richiede una comprensione dettagliata delle regole e delle eccezioni della punteggiatura italiana.

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Non lasciare che la punteggiatura saboti la tua storia

La buona notizia è che questi errori sono facilmente correggibili una volta che sai come identificarli. La punteggiatura non deve essere il tuo nemico: può diventare uno dei tuoi strumenti più potenti per catturare e mantenere l’attenzione del lettore.

Ricorda: ogni grande scrittore ha dovuto imparare queste regole. La differenza tra un dilettante e un professionista spesso sta proprio in questi dettagli apparentemente insignificanti.