
Le variazioni sui punti di vista: dalle prospettive intime alle visioni onniscienti.
La narrativa, un mosaico complesso di personaggi, trame e ambientazioni, trova una delle sue distinzioni più affascinanti nella scelta del punto di vista. Questa decisione non è meramente tecnica, ma modella l’esperienza emotiva e cognitiva del lettore, guidandolo attraverso un labirinto possibile di empatia, conoscenza e suspense. Esaminiamo le varianti interne ai punti di vista in prima e terza persona, approfondendo un aspetto che nel corso Il mistero della scrittura è già stato introdotto e spiegato.
Prima Persona: l’immersione nell’Io
La narrazione in prima persona è come indossare gli occhiali di un altro: vediamo il mondo attraverso gli occhi del narratore, limitati ai suoi pensieri, sentimenti e esperienze. Questa prospettiva promuove un’intimità immediata, ma con un campo visivo inerentemente ristretto.
Prima Persona con visione multipla
Introdurre più narratori in prima persona è come passare da un monologo a un dialogo. Questa tecnica permette al lettore di accedere a diverse interiorità, arricchendo la narrazione con punti di vista alternativi. È un invito a vedere la storia come un prisma, con ogni narratore che rifrange la trama attraverso il proprio vissuto e le proprie convinzioni.
Prima Persona con visione periferica
La narrazione in prima persona con visione periferica rappresenta una sottile ma significativa deviazione dalla tradizionale auto-focalizzazione. In questo approccio, il narratore racconta la storia non di sé stesso, ma di un altro personaggio, fungendo da testimone privilegiato degli eventi. Questa prospettiva unica permette al narratore di mantenere l’intimità e l’immediatezza della prima persona, pur offrendo uno sguardo esterno e riflessivo su un altro protagonista.
Prima Persona inattendibile
Il narratore inattendibile è un mago della narrazione: ci seduce con una storia solo per rivelare, magari, che il tappeto sotto i nostri piedi non è mai stato lì. Questa tecnica invita il lettore a questionare, a dubitare, trasformando la lettura in un’attiva ricerca della verità nascosta tra le righe: non ci si può mai fidare di ciò che il narratore ci dice.
Terza Persona: l’arte dell’osservazione
Passando alla terza persona, ci allontaniamo dall'”io” per abbracciare il “lui/lei”, un cambiamento di prospettiva che varia dall’intimità distaccata al divino panoptico.
Terza Persona con punto di vista singolo
Qui, la lente si focalizza su un solo personaggio alla volta, offrendo un equilibrio tra l’immersione emotiva della prima persona e la flessibilità narrativa della terza. Il lettore è invitato a camminare accanto al personaggio, condividendo la sua prospettiva ma mantenendo la libertà di allontanarsi quando necessario.
Terza Persona multipla
La narrazione in terza persona multipla tesse insieme le prospettive di vari personaggi, permettendo una visione corale della storia. Questo approccio offre una ricchezza di insight e angolazioni, invitando il lettore a comporre il mosaico narrativo pezzo per pezzo.
Terza Persona onnisciente
Il narratore onnisciente è un’entità che tutto vede e tutto sa, libera di esplorare i pensieri e le emozioni di ogni personaggio, nonché di svelare eventi passati, presenti e futuri. Questo punto di vista, quasi divino, offre una visione completa del mondo narrativo, ma può ridurre l’immediatezza emotiva della storia.
Terza Persona oggettiva
La narrazione in terza persona oggettiva è il ritratto della indifferenza (apparente): il narratore si limita a descrivere azioni ed eventi senza accedere ai pensieri o ai sentimenti dei personaggi. Questo stile, che ricorda una telecamera fluttuante, invita il lettore a interpretare autonomamente la storia, fornendo poche o nessuna guida sul cosa pensare o sentire.
In conclusione, la scelta del punto di vista non è solo una questione di tecnica narrativa, ma un vero e proprio atto di creazione, capace di modellare profondamente l’esperienza del lettore. Che si tratti dell’intimità della prima persona o della vastità panoramica della terza, ogni prospettiva offre un’unica chiave di lettura del mondo narrativo, arricchendo il tessuto della storia con ombre, luci e sfumature inaspettate.